FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia

Numero 45
gennaio/marzo 2017

Indizi

 

MISURARE IL SILENZIO
La poesia di Alfonso Brezmes

di Mirta Amanda Barbonetti



Alfonso Brezmes, nato nel 1966 a Madrid, città dove vive e a cui è molto legato, ha pubblicato nel 2013 il suo primo libro di poesie La noche tatuada seguito dalla raccolta Don de lenguas (2015). Considerato uno dei nomi emergenti della poesia contemporanea in lingua spagnola, Brezmes ama spiegare il suo tardivo avvicinarsi alla poesia ricordando la frase di Henry David Thoreau: “è necessario aver vissuto intensamente per avere qualcosa di interessante da dire”.
La diffusione della sue poesie è avvenuta inizialmente attraverso i social networks, siti web, blogs, per arrivare infine sulle riviste letterarie. Alcune sue poesie sono uscite su Poesia de ida y vuelta, antologia di poeti spagnoli e argentini.

Dietro la poetica di Brezmes ci sono lo studio e l’influenza di Baudelaire, Borges, Kafka, T. S. Eliot, ma anche il fascino esercitato sull’autore dalla musica, classica jazz e pop, che si rispecchia nella parola cercata in base al suo potenziale di musicalità, oltre che alla sua capacità definitoria. In La noche tatuada si fondono mistero e ironia con l’utilizzo di una forma colloquiale solo apparentemente semplice, che conduce il lettore in atmosfere surreali e tormenti baudelairiani, un mondo di “presenze-assenze” incorporee e interiori. La raccolta, dal punto di vista tematico, è suddivisibile in tre parti che rappresentano diversi momenti del giorno e della vita: il tramonto, la notte fonda e l’alba, corrispondenti rispettivamente ai titoli delle tre sezioni “El bordo de la luz”, “Los dominios del lobo” e “La vida otra vez”.

Il libro successivo, Don de lenguas, rappresenta, come testimonia in esergo la citazione da Roland Barthes (Frammenti di un discorso amoroso), il riavvicinarsi dell’autore al preziosismo espressivo, per diventare un omaggio alla ricerca stilistica, al gioco di parole ma soprattutto al linguaggio, come mezzo di comunicazione amorosa. La poesia qui viene utilizzata per rivelare gli aspetti più appartati dell’animo umano. Brezmes, che è anche fotografo e cinefilo, riflette il potere evocativo di parole e immagini, nell’intensa “visività” di poesie che con pochi versi creano una storia compiuta e circolare, versi la cui pienezza non consiste solo in un adempimento estetico, nella conquista del bello ma anche nella forza simbolica che si manifesta entro le linee di quel bello: una percezione visiva che si offre al lettore come sintesi di un significato emozionale.

Se La noche tatuada è una “passeggiata gotica” nelle stanze oscure dell’anima Don de lenguas è un percorso poetico, un atto d’amore, con cui l’autore, che si definisce una sorta di Virgilio, accompagna il lettore verso le plaghe più nascoste dell’anima. È di imminente uscita, Ultramor di cui diamo, ai lettori di Fili d’aquilone, un’anticipazione con la poesia “Ensoñación”.




POESIE DI ALFONSO BREZMES


INSTRUMENTOS DE MEDIDA

Para medir el tiempo se inventó la ausencia,
esa raya que separa en dos el mundo,
en dos los cuerpos, los días, las palabras.

Para medir la ausencia se inventó el silencio,
esa lengua de espectros, ese dolor obediente
con el frío tacto de las cosas huecas.

Para medir el silencio me inventaste a mí,
este perro de niebla que vaga en la noche
como un faro en busca de un naufragio.


STRUMENTI DI MISURA

Per misurare il tempo fu inventata l’assenza,
quella riga che divide il mondo in due,
in due i corpi, i giorni, le parole.

Per misurare l’assenza fu inventato il silenzio
quel linguaggio di spettri, quel dolore mansueto
con il gelido tocco delle cose vuote.

Per misurare il silenzio avete inventato me,
questo cane di nebbia che vaga nella notte
come un faro in cerca di un naufragio.


DIGO UN NOMBRE

Lo digo muy suave,
como acunándolo:
nada sucede.

Lo escribo en la pared.
Trazo un círculo
Me siento a esperar.

A veces
las cosas tardan,
me digo.

No sé.

Tal vez yo
también,
esté yendo
hacia alguien,
en alguna parte
que me llamó
hace mucho,
mucho tiempo.


PRONUNCIO UN NOME

Lo pronuncio con delicatezza,
come se cullassi un neonato:
ma nulla accade.

Lo scrivo sulla parete.
Traccio un cerchio
Mi siedo in attesa.

A volte
le cose arrivano tardi,
mi dico.

Non so.

Forse
anch’io,
sto andando
verso qualcuno,
da qualche parte
che mi chiamò
molto,
molto tempo fa.


AMOR Y GEOMETRÍA

Buscarte es una elipse.
Soñarte es una curva.
Descifrarte es una pirámide.
Alcanzarte es una hipérbola.
Amarte es un círculo.
Tenerte es un cuadrilátero.
Perderte de nuevo
es una mera parábola
para volver a buscarte.


AMORE E GEOMETRIA

Cercarti è un’ellisse.
Sognarti è una curva.
Decifrarti è una piramide.
Raggiungerti è un’iperbole.
Amarti è un cerchio.
Tenerti è un quadrilatero.
Perderti di nuovo
è una mera parabola
per tornare a cercarti.


FRASES HECHAS

El amor se refugia en pensiones baratas.
Todos los caminos llevan a ninguna parte.
Tu piel es el infierno y yo su cancerbero.
Alguien debería poner fin a esta locura.
Mañana va a hacer un día de perros.
Todo se deshace si lo piensas.
Delante de mí una y mil noches sienten lástima.
Cómo decirte que me abraso en tus llamas frías.
Nadie está libre de pecado.
Los alemanes iban de gris y tú ibas vestida de azul.
Dios es un sinónimo de Nunca.
No basta el azar para explicar el mundo.
Mi mundo es tu pañuelo.


FRASI FATTE

L’amore si rifugia in motel da quattro soldi.
Tutte le strade portano al nulla.
La tua pelle è l’inferno ed io il suo cerbero.
Qualcuno dovrebbe porre fine a questa follia.
Domani sarà un giorno da cani.
Tutto si distrugge se lo pensi.
Ho davanti mille e una notte di dolore.
Come dirti che mi brucio tra le tue fiamme fredde.
Nessuno è senza peccato.
L’uniforme dei tedeschi era grigia, la tua azzurra.
Dio è sinonimo di Mai.
Non basta il caso per spiegare il mondo.
Il mio mondo è così piccolo.


PRONOMBRES

Yo:
ese perro infiel
que cambia de dueño
si alguien lo llama.

Tú:
esa sílaba ingrata
que muda de rostro
dicha en otros labios.


PRONOMI

Io:
questo cane infedele
che cambia padrone
se qualcuno lo chiama.

Tu:
questa sillaba ingrata
che cambia volto
se detta da altre labbra.


ASONANCIA

La vida: esa vieja película.
Y esta extraña sensación
de haberte perdido
algo importante
de la trama.


ASSONANZA

La vita: quel vecchio film.
E questa strana sensazione
di esserti perso
qualcosa d’importante
della trama.

da Don de lenguas (2015)


LA PISTA

      Night after night you wander
      the streets of my mind

      Bob Dylan

ALGUIEN va borrando las huellas
de tus pasos suaves en la noche,
pero al despertarme descubro
que has vuelto al hueco que dejaste
-como un perro a su morada,
como el criminal al lugar del crimen-
poque están las sábanas deshechas
a la orilla izquierda de mis sueños.


LA TRACCIA

      Tutte le notti vaghi
      nelle strade della mia mente

      Bob Dylan

QUALCUNO cancella le impronte
dei tuoi passi leggeri nella notte,
ma al mio risveglio mi accorgo
che sei tornata nel vuoto che hai lasciato
– come un cane torna alla sua tana,
come l’assassino sul luogo del delitto –
perché il letto è disfatto
dalla parte sinistra dei miei sogni.


CRIMEN IMPERFECTO

De todos los crímenes que cometí
sólo me arrepiento de uno:
no haber matado del todo el deseo,
ese buitre abyecto e insaciable
que me hace creer
que sigo estando vivo.


CRIMINE IMPERFETTO

Di tutti i crimini che ho commesso
solo di uno mi pento:
di non aver sopraffatto del tutto il desiderio,
questo avvoltoio abbietto e insaziabile
che mi fa credere
di essere ancora vivo.


PENÉLOPE

En otra época te hubiera esperado,
haciendo y deshaciendo esta madeja
interminable de horas y deshoras,
fabulando otra vida en que la vida
pudiera detenerse muchos años
haciéndome la loca, pero amor,
estamos en el siglo XXI,
son las cuatro y de nuevo tú no vienes,
Ya es hora de acallar a las sirenas
que con su canto airean tus prodigios,
y que se acabe de una vez el cuento,
y vaya rematando tu sudario.


PENELOPE

In un altro tempo ti avrei aspettato
facendo e disfacendo di ora in ora
questa interminabile matassa,
fantasticando un’altra vita in cui la vita
possa fermarsi per molti anni
fingendomi pazza, ma amore,
siamo nel XXI secolo,
sono le quattro e di nuovo non torni.
È arrivato il momento di far tacere le sirene
che con il loro canto raccontano le tue gesta,
ed è ora di finire il tuo sudario.


NO LEÍSTE LOS CUENTOS

Y así te va.
Ya es tarde para lamentos:
se hace tarde
y pronto estará oscuro.
¿Ves esta boca, amor?
Está hecha a la medida de tus sueños.
No hay tiempo ya: cierra los ojos.
No leíste los cuentos
y ahora yo –así es la historia–
tendré que comerte.


NON HAI LETTO LE FAVOLE

E così te ne vai.
Ormai è tardi per i lamenti:
s’è fatto tardi
e presto sarà buio.
Vedi questa bocca, amore?
È fatta a misura dei tuoi sogni.
Non c’è più tempo ormai: chiudi gli occhi.
Non hai letto le favole
ed ora io – così racconta la storia –
dovrò mangiarti.


TRES DESEOS

Que no escuches otra voz
distinta de la mía -dijiste
soplando el primer fósforo-.

Que nada digas que me hiera,
fue tu segundo deseo- y la oscuridad
nos iba envolviendo poco a poco-.

Que no se acabe este sueño
-susurraste, soplando por última vez-.
Y todo desapareció.

Y nos encontramos de pronto
en medio de la noche.
Sordos, mudos y ciegos.


TRE DESIDERI

Che tu non ascolti altra voce
che la mia – dicesti
soffiando sul primo fiammifero –.

Che tu non dica nulla che mi ferisca,
fu il tuo secondo desiderio – e l’oscurità
ci avvolgeva un po’ alla volta –.

Che mai finisca questo sogno,
– sussurrasti, soffiando per l’ultima volta –.
E tutto scomparve.

E noi ci incontrammo all’improvviso
in mezzo alla notte.
Sordi, muti e ciechi.


da La noche tatuada (2013)


ENSOÑACIÓN

Toda la noche la anduve imaginando.
Al despertar, allí estaba,
tal y como se manifestaba en mis sueños:
con la pureza intacta de un mundo
que se despereza antes de girar.
Cuando comprendí que era cierta
como la vida misma, huí como pude
de la vieja realidad y sus disfraces,
y cerré suavemente los ojos
para poder volver a soñarla.


STATO SOGNANTE

Continuai a sognarla per tutta la notte.
Al risveglio era lì,
proprio come appariva nei miei sogni:
candida come un mondo
che lentamente si stiracchia prima di riprendere il suo moto.
Quando compresi che era vera
come la vita stessa, fuggii all’istante
dalla vecchia realtà e dai suoi travestimenti,
e richiusi dolcemente gli occhi
per poter tornare a sognarla.

Da Ultramor, raccolta inedita che uscirà ad aprile 2017.


Traduzione dallo spagnolo di Mirta Amanda Barbonetti




Alfonso Brezmes
è nato nel 1966 a Madrid, dove vive.
Ha pubblicato i libri di poesia: Postales desde el futuro (2010), La noche tatuada (2013) e Don de lenguas (2015).
Suoi testi sono stati pubblicati in antologie e riviste.


mirta_barbonetti@yahoo.it