FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia

Numero 43
luglio/settembre 2016

Fughe

 

NIENTE FUGHE
la poesia concreta di Vera Pavlova

di Linda Torresin



Per la russa Vera Pavlova (1963), musicista prima ancora che poetessa, le melodie – raramente armoniche e più spesso dissonanti – della realtà si rivelano uno strumento efficace per comprendere l’individuo nella sua essenza più profonda. Il legame fra lo spirituale e il terreno è al centro della poesia della moscovita, come riassume Pavel Belickij (“Nezavisimaja gazeta”): «La carnalità, col suo gusto e il peso, la quintessenza della carnalità, musica degli umori come musica della vita, carnalità degli amplessi, la vita della carne, la morte della carne e la sua legittima trasfigurazione nella poesia: ecco l’universo poetico di Vera Pavlova». La carnalità, il corpo, il rapporto uomo-donna – questa è per la Pavlova la chiave di lettura (concreta e palpitante) della vita.
Dopo Achmatova e Cvetaeva, la Pavlova si conferma dunque la nuova voce della poesia femminile russa.




POESIE DI VERA PAVLOVA



*

Не хочу кирпича с крыши –
Я хочу умирать долго.
Я хочу умирать, наблюдая,
как тело, капля по капле,
выделяет уставшую жизнь.
Пропустить ее сквозь себя,
как сквозь мелкое-мелкое сито,
и – не скоро – вздохнуть с облегченьем,
не увидев на дне ничего.


*

Non voglio che mi cada addosso un mattone;
voglio morire con calma.
Voglio morire osservando
il corpo che espelle, goccia
dopo goccia, la vita spossata.
Farla passare attraverso me stessa,
come attraverso un setaccio fine fine,
e – alla lunga – tirare un sospiro di sollievo
per non aver scorto nulla sul fondo.


*

Боль, ты
единственное доказательство
того, что у меня
есть тело.
И ты убедила меня.
Уймись же! – Все равно
я никогда не поверю,
что, кроме тела,
у меня ничего нет.


*

Dolore, tu sei
l’unica prova
che ho un corpo.
Me l’hai dimostrato.
Ma ora vattene! Comunque
non crederò mai
che il corpo sia la sola cosa
che ho.


*

Поверхность мысли – слово.
Поверхность слова – жест.
Поверхность жеста – кожа.
Поверхность кожи – дрожь.


*

La superficie del pensiero è parola.
La superficie della parola è gesto.
La superficie del gesto è pelle.
La superficie della pelle è brivido.


*

Почему слово ДА так коротко?
Ему бы быть
длиннее всех,
труднее всех,
чтобы не сразу решиться произнести,
чтобы, одумавшись, замолчать
на полуслове...


*

Perché la parola SI è così corta?
Dovrebbe essere
la più lunga,
la più complessa,
in modo che tu non possa pronunciarla impulsivamente
e, riflettendoci, possa fermarti
a metà...


*

Одиночество – это болезнь,
передающаяся половым путём.
Я не лезу, и ты не лезь.
Лучше просто побудем вдвоём,
поболтаем о том о сём,
ни о том ни о сём помолчим
и обнимемся, и поймём:
одинокий неизлечим.


*

La solitudine è una malattia
trasmissibile sessualmente.
Io ti lascio in pace, e fallo anche tu.
Stiamo un po’ da soli
per parlare di questo e quello
senza dire tutto,
abbracciamoci e capiamo:
chi è solo non si può curare.


*

В объятьях держишь – думаешь, поймал?
Отброшу тело, ящерицын хвост.
И то, что между ног моих искал,
тебе искать придется между звезд.


*

Mi tieni fra le tue braccia e pensi forse di avermi presa?
Ma io mi libererò del corpo come coda di lucertola,
e tu dovrai cercare tra le stelle
ciò che mi cercavi tra le gambe.


La traduzione è stata condotta sulla base del testo russo pubblicato in: Vera Pavlova, Sem’ knig, Moskva, Eksmo, 2011

Traduzione dal russo di Linda Torresin




Vera Pavlova
di ascendenze ebraiche, nasce a Mosca il 4 maggio 1963. Si laurea con il massimo dei voti presso la prestigiosa Accademia di musica Gnesin, specializzandosi in storia della musica. Lavora come guida al Museo Šaljapin, pubblicando anche saggi di musicologia.
Comincia a scrivere versi a vent’anni, in clinica ostetrica, dopo la nascita della sua prima figlia. Nel 1988 la rivista letteraria “Junost’” pubblica alcuni versi della Pavlova, ma il vero successo arriva nel 1996 dopo la pubblicazione di 72 sue poesie sul quotidiano “Segodnja”. Da allora la Pavlova firmerà ben diciotto libri, tradotti in una ventina di lingue.
Attualmente la poetessa vive tra Mosca e New York.

 


linda.torresin@gmail.com