FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia

Numero 43
luglio/settembre 2016

Fughe

 

LA POLVERE DI CAVALIERI AMICI

di Giancarlo Baroni



LE COSE

Bisogna prendere distanza dalle cose
allontanarsene. Non oltre gli uccelli
né sotto agli uomini,

amando invece questi
quanto più si è capaci di afferrare
i segreti dei primi.

Parti perciò trascurando
le voci che promettono
di farti troppo dissimile da entrambi.


TETTI

Ancora ieri ci chiamavano i tetti
invitando gli sguardi a salire.
La nostra casa rimane la terra
ma lassù le tegole s’increspano
come nei porti da cui dobbiamo salpare.

Le antenne che si sporgono
inventano coste che non esistono
mentre i camini, con l’esattezza di un telescopio,
scrutano il cielo. Sdraiati sulla schiena

come un’imbarcazione sulla propria chiglia,
dal vuoto ci lasciamo trasportare
simili a certe divinità indifferenti
e senza vergogna.


I BATTESIMI DEL CONQUISTATORE

Montagne laghi fiumi
mano a mano che procede li battezza
con i nomi della sua lingua.

Da domani sarà proibito
chiamare le cose in un altro modo.


KANGARÙ

Kangarù risponde all’esploratore
che gli domanda il nome

di quel buffo animale saltellante
Kangarù ripete non capisco.


SCAMBI

Volpi argentate renne
un alce enorme come un orso bruno

lontre castori. Pellicce da rivendere
in cambio d’argento, oro.


AVORIO

La matriarca guida il branco
un elefante in fila all’altro

fino alla pozza dove sta versando
veleni un bracconiere.


INVINCIBILI

Lanciamo proiettili di fuoco
ciononostante avanzano

senza curarsi delle ustioni
come se fossero invincibili, immortali.


ASSEDIATI

Pronti a trafiggerli
con le frecce dagli spalti
a ustionarli di liquidi bollenti

scorte di cibo abbondanti. All’improvviso
piove il corpo di un appestato
lo scagliano con una catapulta.


PUNTI DI VISTA

Loro sperano
che dal portone si affacci
un drappello in segno di resa

noi all’orizzonte si sollevi
la polvere di cavalieri amici.


ARMATI

Siamo la spada che ferisce
lo scudo protettivo

l’arco che l’ha scagliata
la freccia che ci colpisce.


IL DUBBIO DELLA SCONFITTA

Combattiamo con forza d’animo e pazienza
i soprusi degli invasori

s’insinua nella loro spietatezza
il dubbio della sconfitta


LASCIAPASSARE

Recinti una fetta di universo
appendi vietato entrare

concedi un lasciapassare
ai conoscenti che portano
il vitto quotidiano.


USCIO

Bussi e non fa rumore
tiri e non ha maniglie

infili la chiave ma non c’è la toppa
l’attraversi ma non si entra.


AI BORDI

A velocità stellari
dappertutto nel vuoto

all’improvviso ferme
ai bordi dell’abisso.


Le prime due poesie della silloge proposta sono state pubblicate la prima volta nel libro Contraddizioni d’amore (Mobydick editore, 1998) e successivamente, nella loro versione definitiva, nella nuova edizione, ampliata e illustrata, della raccolta I merli del giardino di san Paolo e altri uccelli (Grafiche STEP editrice, 2016). Tutte le altre poesie sono inedite.



(Foto Studio Infraordinario)


baroni.giancarlo@alice.it