FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia

Numero 42
aprile/giugno 2016

Residenze

 

NON HO RESIDENZE

testo di Viviane Ciampi, foto di Lino Cannizzaro



Come vortica




l’aria





fa certi giochi


colate ritmiche






sopra



la


testa








non ho residenze

né luoghi




dove riposare








sto dentro il mistero







dai lumi distante













s    c    i    v    o    l    odentro






fondo sabbioso




respiro lento
lo assecondo






gli parlo




lo colgo








ha risposte leggere





forse troppo pungenti e goffe le domande
nei mattini di primavera











è dentro la borraggine





nell’ape che s’aggira

















a duepassi dalla ginestra







lo colgo
e mi sfugge




non cammino




sto acquattata






a un palmo dalla verità
maècosìimportantela verità






qualcuno risponda


è così importante la verità







un giorno sposai il dubbio


i suoi ovuli

molti anni addietro

fu mio maestro

lo vidi sincero
facemmo l’amore
– il dubbio ed io –






ma non furono nozze semplici












lui divenneinvadente



io addobbata di trasparenza




le infeconde ricerche




procurano fatica








pallottole mortali
mi fanno vacillare







un fulmine di rose



dalle spine d’acciaio






mifatrasalire





allontano le gabbie



nuoto nell’ultimo bianco


– serpenti d’acqua avvolti alle caviglie –





a colpi di gomiti apro il mare










si alzano le quattro montagne



quattro soltanto così crudeli




da non lasciarsi interrogare












piccole
tracce
di
zampe
sul
sentiero








le seguo in un eccentrico viaggio








più salgo


più


profondo


è




l’abisso










ma è un già vissuto


già digerito


tutto quel gelo


a che cosa serve







fa dolenti le mani






profumo d’incapacità
e ansia di marinaio


questo mi fu donato



comprendere che cosa




ma comprendo qualcosa o no










ci fosse la chiave toglierei la ruggine

















soffice fumata allora per la mente


la cosa s’allontana
voci chiare salutano voci credibili
da finestre incerte
freddi sogni nascosti dove i fiori avanzano a tastoni


oh
l’evanescente
il grande evanescente


il dopotempo


è dietrola quarta montagna






è l’immensa dimora


coperta d’azzurrità.

 


La silloge è inedita.


viviane.c@alice.it