FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia

Numero 42
aprile/giugno 2016

Residenze

 

DOTI NASCOSTE

di Stefano Cardinali



A prima vista Fabio Scarpa non comunica subito simpatia, sarà perché sorride poco e, quando lo incroci e lo saluti, ti risponde due passi dopo con un mugugno, sempre assorto nei suoi pensieri. Però alle volte ti stupisce con la sua cordialità e se lo incontri per le scale o in ascensore ci puoi parlare del tempo e del rincaro dei prezzi. E nel giudizio finale che dai su di lui, pesano a favore i due bei figli molto educati, una moglie riservata e un cane che non abbaia mai. Quasi mai.

Niente a che vedere col suo vicino Gino Fratangeli, uno che abbassa lo sguardo per non salutare e che il cane non ce l’ha ma in compenso ha la moglie che lascia i bigliettini sulle macchine e sui motorini di tutti i condomini: “Il retro della sua automobile sporge troppo. Quando stende i panni strizzi di più il bucato perché gocciola. Tolga il portavasi di ferro perché se piove fa la ruggine e rovina le tende di sotto”. Tutti rigorosamente anonimi tanto lo sappiamo che è lei la rompicoglioni professionista e che fa le fotografie ai bambini che girano in bicicletta in giardino, colpevolmente troppo vicini alla sua macchina, e poi le spedisce per email all’amministratore.

Perciò, quando Fabio Scarpa si mise a strillare verso la finestra dei Fratangeli, con tutto il condominio a sbirciare dietro ai vetri, non fu difficile decidere per chi parteggiare.

– Fratangeli, brutto stronzo, affacciati se c’hai coraggio – cominciò Scarpa trovando l’ennesimo messaggio sul parabrezza della macchina.- Che cazzo significa “non faccia abbaiare il cane” e “presti più attenzione quando spruzza lo spray contro le formiche”? Fratangeli tira fuori quella testaccia di cazzo!

Bisogna riconoscere che il cane degli Scarpa – a voler essere proprio imparziali – il giorno prima aveva abbaiato due volte dando segno di appartenenza alla propria categoria. Una goccia nel mare. In quattro anni era stata la prima volta che avevamo sentito la sua voce, e pure con piacere perché pensavamo che fosse muto. E invece la megera aveva preso la palla al balzo e aveva pure aggiunto la storia dell’insetticida.

Insomma dopo un po’ Fratangeli si affacciò e provò a rispondere ma aveva le cartucce bagnate:

– Lei deve stare più attento con quell’animale perché infastidisce tutto il palazzo!

Diciamoci la verità: se uno ti ha definito stronzo e testaccia di cazzo non puoi affrontarlo dandogli del lei. Non vinci mai.

E così Scarpa ricominciò a sparare ad altezza uomo: – Sei un pezzo di merda! Te e quella strega di tua moglie! Vieni giù vigliacco!

– Adesso basta! chiamo la polizia! – minacciava Fratangeli.

– No, la polizia la chiamo io perché mo’ m’hai proprio rotto i coglioni! – rincarava Scarpa.

– Lei non sa come ci si comporta in una comunità!

Ci fu un attimo di silenzio. Era una voce di donna quella che avevamo sentito e pure Scarpa rimase interdetto. La moglie di Fratangeli, appena visibile dietro le spalle del marito, aveva parlato! Per la prima volta non aveva scritto messaggi e si era espressa con un verso umano!

Scarpa impiegò qualche secondo per realizzare che l’autrice dei bigliettini anonimi gli stava dando del maleducato. Forse fu la meraviglia, forse un barlume di rispetto per quella povera demente, fatto sta che gli mancarono gli epiteti e l’unica cosa che riuscì dire fu:

– Brutti, siete pure brutti! – e lo fece allungando le prime due lettere della parola con un “bbrrrutti” che sembrava il rullo di un tamburo.

E lì si scatenò il tifo da stadio! Tutto il condominio – 65famiglie divise tra tre palazzine e 22 ville a schiera – si affacciò ed esplose in un fragoroso, interminabile applauso. Perché i Fratangeli, a parte l’innata antipatia, sono brutti davvero! Lui con la testa incassata nelle spalle senza un collo a fare da tramite col resto del corpo e il mento squadrato e prominente e lei, la moglie, con la faccia rugosa come una tartaruga, i capelli color della stoppa e il baricentro basso basso. E questo è un aspetto che tutti noi – sviati dalla loro pignoleria sul rispetto del regolamento condominiale – non avevamo mai considerato. Era talmente palese il loro essere squallidi dentro che non c’eravamo mai accorti di quanto lo fossero pure fuori. Anzi, chissà che non fosse proprio quella la causa del loro comportamento.

Insomma l’applauso durò qualche minuto e mentre i due chiudevano la finestra con la coda tra le gambe, Scarpa faceva il giro d’onore sotto le finestre di tutti ringraziando come un cantante di serenate.

Dell’episodio si parlò ancora per qualche giorno poi la vita in condominio riprese tranquilla e per un paio di mesi non trovammo più messaggi. Ma, finito di leccarsi le ferite, la strega dalla faccia di tartaruga ricominciò come e più di prima: “Le ruote della sua auto toccano la striscia che delimita il posto auto. Il suo motorino non può sostare nel locale adibito alle biciclette. I suoi figli non possono giocare nel cortile condominiale prima delle 16.00” e così via ogni volta con la minaccia di rivolgersi all’amministratore. Cosa che faceva comunque, tanto che pure lui s’era rotto i coglioni di essere disturbato per ogni più piccola contestazione.

Poi ci fu il colpo di scena: tutti i condomini ricevettero a stretto giro di posta due foto che ritraevano i Fratangeli in intimità. In una lui sfruttava il baricentro molto basso della moglie per un rapporto orale che la vedeva protagonista attiva, con la strega in stato di evidente trance. Nell’altra i due si erano ritratti in una posizione impossibile, degna del National Geographic piuttosto che del kamasutra. Era evidente che i due file, invece di rimanere custoditi nel loro computer, erano finiti insieme alle altre foto spedite all’amministratore il quale, stanco di tutte le rotture di scatole che lei gli procurava si era vendicato stampando e spedendoci le due immagini private. E non finì lì: qualcuno ancora più bastardo di lui – molti indicarono Fabio Scarpa ma io non ci credo perché lui aveva già avuto la sua vittoria – qualcuno che aveva raggiunto e superato il limite di sopportazione, dalle istantanee ricavò due gigantografie che appese all’albero al centro del cortile.

Quarantotto ore dopo un camion di traslochi svuotava l’appartamento dei Fratangeli.

Di loro non si seppe più niente ma sui due girano alcune leggende. Ne voglio riportare una: sembra che un produttore di film porno, venuto a conoscenza della cosa abbia voluto visionare i file incriminati e apprezzata la loro inventiva li abbia contattati e convinti a girare un film hard per il mercato giapponese. Si tratterebbe della storia di una donna occidentale che comincia a rompere le scatole in un condominio di Tokio. Dopo un po’, tutti i vicini maschi si coalizzano e gliene fanno passare delle belle mentre il marito guarda eccitato. Si dice pure che i due siano oramai diventati delle star nel settore anzi pare che la diva dal talento innato sia proprio lei. Il titolo dovrebbe essere “Senza condom in condominio”.

Io però su youporn non l’ho trovato.


cardstefano@libero.it