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Ordini il mio viso cóme se ti fossi sfera tutta muta, segno che discusse del tempo di segreto solo l’ombra che dorme di rovescio, il términe del buio di vícoli che sono solo di permesso : misura che fende roteando — del fiore alla radice quest’ómbra a corpo di braciere fischiata tra le labbra, stese divergenti, nell’aria che si scuote di tutti gli amuleti, dei vóstri soli occhi liévitati a cono nel tempo che mi guardi dé-bole di petto, di rara — nostra forma aperta dentro al petto ---
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: → “ti porto come fossi il cerchio che si culla — di nótte nella stanza, fiato che facciamo fiorito a corollario del tempo che ti sono qui sopra, sulla bocca : ómbra — lenta di lumaca strisciata solo per bastarmi nel tutto qui ricurvo a pura stalattite dentro le tue labbra : térra in cui mi passi sempre a penitenza piano intersecando l’álbero che guardi terso e srotolato in aree convergenti nel piombo dello sguardo ---
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: → sognava che la terra fosse sotto bacio, fosse questo affetto — di límpida follia, fiato e baricentro di qui, ti piace qui?, notturno come fiore apérto nel vento a meraviglia, dóve esatto è il tempo di passaggio, l’éstasi disciolta nel nero postulato — del piombo dello sguardo : vostro strano scricchiolio dove — fu guardarvi óltre il sonno di castagno, nel tutto dove cresci zá-gare sull’acqua terse di paura, e sémplici e piegate — in ímpeto di estremi spazi senza mondi, piani del límite che veste il témpo a cominciare ---
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: → “e tútto, tutto è di paura, tutto dove cresci, a enígma — di strano nuovo incanto, zá-gare riposte in lunghe parallele, traslate in echi di radice e, infine, enumerate, a loro fermo incontro, in quésto solo iato di sogno — immaginato : bosco dove trema, a ciglia sempre asciutte, la luce di pazienza, il moto della pioggia árrotato ad occhi lá-bili di forme, scá-turiti appena senza mia coscienza da terre impresse a filo d’erba ---
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: → e il tutto poi ebbe un solo punto per venirmi fino al volto, un píccolo responso a congruente immagine del dopo, a dono — di sapere che è vostra la vostra stanza, la vostra sola nebbia a marcia che già parla del tempo di mutarsi : dio ad albero leggero — esploso nel troppo tuo silenzio ---
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: → “e l’ómbra fu il sogno di credere di averti, fondo che galleggia sémpre solo a rigo fatto a tua figura, “peso rimasto — indentro il tuo sospiro, a pól-verosa onda di prisma arrotolato ---
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p.s. : → per uno, un solo punto, sette case, ti porto, arcuate come remi, coi cardi alle finestre, e in aure diluite di lábbra fischiate divergenti, a lume immó-bile del sempre ---
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