L'identità è tema tra i più controversi della storia dell'uomo. Sia sul piano individuale che su quello collettivo, il riconoscimento di sé contiene già al suo interno l'idea di relazione, unica via a una necessaria identificazione. La relazione con sé o la relazione con l'altro, alla ricerca di un io o di un noi, si sviluppa, tuttavia, attraverso contraddizioni e conflitti perché il confronto impone di intraprendere un difficile viaggio verso ciò che appare faticoso, inaccettabile, spesso ostile e comunque ineludibile.
I lavori fotografici presentati in questo numero offrono uno sguardo su questa complessa tematica attraverso il percorso di Fulvia Leoncini all'interno di un'esperienza individuale e attraverso la ricerca di Giorgio Cosulich di una particolare realtà sociale ed etnica.
Fulvia Leoncini: InCerti Percorsi
L'identità personale si riconosce quando crea la relazione tra un io passato e un io presente, dove il ruolo della memoria è fondamentale per prendere coscienza di tutte le impressioni continuamente mutevoli che si sono prodotte nel corso del tempo e in funzione degli avvenimenti che si sono succeduti.
È questo lo sguardo dentro che Fulvia Leoncini esprime attraverso il suo lavoro, con la consapevolezza che la nostra stessa esistenza non può prescindere dal seguire e decodificare i percorsi della mente e del cuore, che così tanto assomigliano ad una sorta di nomadismo interiore.
Giorgio Cosulich: Destinazione Buzescu
La ricerca di Giorgio Cosulich sulla popolazione Rom di Buzescu racconta di un nomadismo più conosciuto, quello degli zingari, ma in questo caso la particolarità risiede in un ossimoro: nomadismo stanziale.
Luogo surreale di una sperduta campagna rumena, Buzescu è un agglomerato di abitazioni dove l'identità familiare, l'appartenenza etnica e la presunta supremazia sulla popolazione locale rumena, si manifestano con una ridondante ostentazione di ricchezza, che non ha altro scopo che quello di lasciare un'imponente traccia del proprio passaggio e, quindi, della propria esistenza.
Dal diario di viaggio di Cosulich scopriamo i diversi passaggi che l'autore ha dovuto affrontare per giungere a destinazione. Ed è interessante osservare come, in questo percorso, i suoi occasionali compagni di viaggio, Flavius, Florin, e Radu abbiano espresso le relazioni con l'altro e con gli altri, attraverso la manifestazione di sensazioni diverse, timore o diffidenza, disponibilità o rassicurazione, definendo in questo modo i confini di un'appartenenza sociale ed etnica. Quella stessa appartenenza che ne definisce l'identità.
ambralaurenzi@yahoo.com