FILI D'AQUILONE rivista d'immagini, idee e Poesia |
Numero 10 aprile/giugno 2008 Identità & Conflitto |
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Stabilire la vera identità del rock è una questione che affligge da sempre critici e ascoltatori. Che cos'è il rock? Da parte mia ho deciso di rispondere a questa domanda usando il metodo dell'esclusione: per me il rock è tutto ciò che non è né musica classica né jazz. Qualcuno dirà che anche la definizione di questi due macrogeneri nasconde in realtà una selva di sottoclassificazioni in cui ci si perde con facilità e che tutti i confini sono quanto mai confusi. Ma credo che tra le varie anime del jazz (o della classica) ci sia molta meno differenza che tra le infinite sfaccettature del rock.
Insomma, mentre l'amante della classica, pur avendo, come tutti, i suoi compositori preferiti, riconosce senza problemi lo status di compositore di musica classica a chiunque rientri nel canone che si è fissato nel corso del tempo; mentre l'appassionato di jazz, pur sapendo quanti gradi di separazione esistono tra Jelly Roll Morton, Duke Ellington, Miles Davis e John Zorn, non trova nulla di scandaloso nel riunire tutti questi nomi sotto un unico cielo; ebbene, l'ascoltatore di rock è molto simile a un tifoso di calcio: i suoi beniamini sono i migliori artisti di sempre. Quanto agli altri, non solo sono delle mezze cartucce ma andrebbero radiati dalla categoria. Non è un caso del resto che il rock, a differenza del jazz e soprattutto della classica, abbia generato un merchandising di magliette, striscioni, poster e bandiere come nella migliore (e peggiore) tradizione sportiva.
Nessuno di noi sa cos'è il rock, ma tutti siamo convinti che l'unico vero rock sia quello che ascoltiamo noi e che gli altri siano degli eretici lontani dalla verità. Il sottoscritto ci ha messo anni per diventare un ascoltatore onnivoro, per rinunciare alla sua piccola cerchia di idoli e mettersi a vagabondare, traendone subito grande gusto e divertimento, lungo tutte le strade di questo infinito continente.
Ma le cose cambiano. Qualche giorno fa, per curiosità, sono andato a leggere le statistiche che vengono generate automaticamente da iTunes e che ti dicono quali sono gli autori che ascolti più frequentemente. Lì per lì non mi ha sorpreso ritrovare, appunto, i nomi ai quali da un bel po' di tempo a questa parte sto dedicando parte del tempo delle mie orecchie (e anche un buona quota dei miei soldi). Ebbene, i primi nomi in classifica erano: Frank Zappa, Neil Young, Tom Waits, Tori Amos, Lou Reed. Li ho guardati per qualche secondo, poi ho fatto un salto sulla sedia: tutti americani.
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