FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia
Numero 10
aprile/giugno 2008

Identità & Conflitto

L'ANGOLO DI ED

a cura di Giuseppe Ierolli


Battaglie

My friend attacks my friend!
Oh Battle picturesque!
Then I turn Soldier too,
And he turns Satirist!
How martial is this place!
Had I a mighty gun
I think I'd shoot the human race
And then to glory run!

*****

My Portion is Defeat - today -
A paler luck than Victory -
Less Paeans - fewer Bells -
The Drums dont follow Me - with tunes -
Defeat - a something dumber - means -
More Arduous than Balls -

'Tis populous with Bone and stain -
And Men too straight to stoop again -
And Piles of solid Moan -
And Chips of Blank - in Boyish Eyes -
And shreds of Prayer -
And Death's surprise,
Stamped visible - in Stone -

There's something prouder, Over there -
The Trumpets tell it to the Air -
How different Victory
To Him who has it - and the One
Who to have had it, would have been
Contenteder - to die -

*****

This Consciousness that is aware
Of Neighbors and the Sun
Will be the one aware of Death
And that itself alone

Is traversing the interval
Experience between
And most profound experiment
Appointed unto Men -

How adequate unto itself
It's properties shall be
Itself unto itself and None
Shall make discovery -

Adventure most unto itself
The Soul condemned to be -
Attended by a single Hound
It's own identity.

*****

Between My Country - and the Others -
There is a Sea -
But Flowers - negotiate between us -
As Ministry.

*****

A wild Blue sky abreast of Winds
That threatened it - did run
And crouched behind his Yellow Door
Was the defiant sun -
Some conflict with those upper friends
So genial in the main
That we deplore peculiarly
Their arrogant Campaign -

Il mio amico attacca il mio amico!
Oh Battaglia pittoresca!
Poi io pure mi muto in Soldato,
Ed egli si muta in Satirico!
Com'è marziale questo luogo!
Avessi un fucile potente
Credo che sparerei alla razza umana
E poi via verso la gloria!

*****

Mi Spetta la Sconfitta - oggi -
Una sorte più pallida della Vittoria -
Meno Peani - ancor meno Campane -
I Tamburi non Mi seguono - con i suoni -
La Sconfitta - un qualcosa di più muto - significa -
Più Arduo delle Pallottole -

È gremita di Ossa e di vergogna -
E di Uomini troppo diritti per piegarsi ancora -
E di Mucchi di solidi Lamenti -
E di Schegge di Vuoto - in Occhi di Ragazzi -
E di brandelli di Preghiera -
E di sorpresa della Morte,
Impressa chiaramente - nella Pietra -

C'è qualcosa di più fiero, Di là -
Le Trombe lo annunciano nell'Aria -
Com'è diversa la Vittoria
Per Lui che l'ha avuta - e per Colui
Che per averla, sarebbe stato
Più contento - di morire -

*****

Questa Coscienza che è consapevole
Del Prossimo e del Sole
Sarà l'unica consapevole della Morte
E quella che da sola

Attraverserà l'intervallo
Fra l'Esperienza
E il più profondo esperimento
Destinato agli Uomini -

Quanto adeguate a se stessa
Saranno le sue proprietà
In se stessa e in Nient'altro
Farà la scoperta -

Avventura soprattutto dentro di sé
L'Anima è condannata ad essere -
Assistita da un unico Segugio
La sua stessa identità.

*****

Fra il Mio Paese - e gli Altri -
C'è un Mare -
Ma i Fiori - negoziano tra noi -
Come Ministri.

*****

Un selvaggio cielo Azzurro appaiato a Venti
Che lo minacciavano - correva
E acquattato dietro la sua Gialla Porta
C'era il sole spavaldo -
Qualche conflitto fra questi eccelsi amici
In genere così gioviali
Perciò deploriamo decisamente
La loro arrogante Campagna -

Emily Dickinson: poesie J118-F103, J639-F704, J822-F817, J905-F829 e J1415-F1418
("J": edizione Johnson, 1955; "F": edizione Franklin, 1998)


ierolli@hotmail.com
www.emilydickinson.it