hesitate, cease to exist, glitter again,
dither in and out of a mother liquid
on the turn, welling up from God knows what hole.
Dear God, if I had known how far and deep,
how long and cruel, I think my being
would have blanched, appalled.
How artless,
how loveless I was then! O dear, dear God,
the times I had in my disarray - cooped up
with the junk of centuries! The excitement,
underlining and underlining in that narrow room!
- dust (at the remained of something) settling
in the air over my pleasures.
Many a time
I have risen from the gnawed books
and prowled about, wrapped in a long grey robe,
and rubbed my forehead; reached for my instruments
- canister and kettle, the long-handled spoon,
metal vessels and delph; settled the flame,
blue and yellow; and, in abstracted hunger,
my book propped before me, eaten forkfuls
of scrambled egg and buttered fresh bread
and taken hot tea until the sweat stood out
at the roots of my hair!
Then, getting quietly ready
to go down quietly out of my mind,
I have lain down on the soiled divan
alert as though for a journey
and turned to things noth right nor reasonable.
At such a time I wouldn't thank
the Devil himself to knock at my door.
esita, cessa di esistere, scintilla nuovamente,
tentenna dentro e fuori da un liquido materno
sul punto di cambiare, affiorando da Dio sa che fossa.
Mio Dio, se avessi saputo fino a che punto e a fondo,
quanto a lungo e crudelmente, penso che il mio essere
sarebbe sbiancato, atterrito.
Quant'ero ingenuo,
privo d'amore allora! Oh, mio Dio, mio Dio
i momenti vissuti nel mio caos - stipato
delle cianfrusaglie dei secoli! L'eccitazione,
che sottolineava e sottolineava in quella stanza stretta!
- polvere (tutto ciò che restava di qualcosa) sistemando
nell'aria i miei piaceri.
Più volte
mi sono alzato dai libri rosicchiati
e ho vagato intorno, avvolto un una lunga veste grigia,
e mi sono sfregato la fronte; e ho teso le mani ai miei strumenti
- barattolo di latta e bollitore, il cucchiaio dal manico lungo,
vasi di metallo e lega; ho regolato la fiamma,
blu e giallo; e, con una fame astratta,
con davanti il libro, ho mangiato forchettate
di uova strapazzate e pane fresco imburrato
e preso tè caldo finché il sudore mi usciva
alle radici dei capelli!
Poi, ritrovandomi tranquillamente pronto
a scivolarmi in tutta calma fuori dalla mente,
mi sono disteso sul sudicio divano
vigile come alla partenza di un viaggio
e rivolto a cose né giuste né ragionevoli.
In un momento come quello non avrei ringraziato
il demonio stesso di bussare alla mia porta.
The key, though I hardly knew it,
already in my fist.
Falling. Mind darkening.
Toward a ring of mouths.
Flushed.
Time, distance,
meaning nothing.
No matter.
La chiave, anche se la conoscevo appena,
già nel pugno.
Cadendo. La mente che si oscurava.
Verso un anello di bocche.
Inebriato.
Tempo, distanza,
non significavano nulla.
Non importa.
I don't know how long I may have fallen
in terror of the uprushing floor
in my shell of solitude
when I became aware of certain rods of iron
laid down side by side, as if by giants,
in what had seemed the solid rock.
With what joy did I not hope, suddenly,
I might pass through unshattered
- to whatever pit! But I fell foul at the last
and broke in a distress of gilt and silver,
scattered in a million droplets of
fright and loneliness...
So sunless.
That sour coolness... So far from the world and earth...
No bliss, no pain; dullness after pain.
A cistern-hiss... A thick tunnel stench
rose to meet me. Frightful. Dark nutrient waves.
And knew no more.
When I came to,
the air I drifted in trembled around me
to a vast disance with sighs
- not from any great grief, but disturbed
by countless forms drifting as I did,
wavery albumen bodies
each burdened with an eye. Poor spirits!
How tentative and slack our search
along the dun shore whose perpetual hiss
breaks softly, and breaks again,
on endless broken shells! Stare as we will
with our red protein eyes, how few we discover
that are whole - a shell here and there
among so many - to slip into and grow blank!
Once more all faded.
I was alone,
nearing the heart of the pit,
the light growing fitfully more bright.
A pale fume beat steadily through the gloom.
I saw, presently, it was a cauldron:
ceaselessy over its lip a vapour of forms
curdled, glittered and vanished. Soon I made out
a ring of mountainous beings, staring upward
with open mouths - naked ancient women.
Nothingness silted under their thighs
and over their limp talons. I confess
my heart, as I stole through to my enterprise,
hammered in fear.
And then I raised my eyes
to that seemingly unattainable grill
thorough which I must return, carrying my prize.
Non so quanto a lungo possa essere caduto
terrorizzato dal brusco sollevarsi del pavimento
nel mio guscio di solitudine
quando mi accorsi di certe sbarre d'acciaio
disposte fianco a fianco, come da giganti,
in quella che poteva sembrare roccia solida.
Con che gioia non sperai, all'improvviso,
che avrei potuto passarvi in mezzo indenne
- verso quale pozzo! Ma caddi goffamente infine
e mi sfeci in un'angoscia d'oro e argento,
sparso in un milione di goccioline di
spavento e isolamento...
Così privo di sole.
Quell'aspra freddezza... Così lontano dal mondo e dalla terra...
Senza gioia, senza dolore; grigiore dopo il dolore.
Un sibilo di cisterna... Un fetore intenso di tunnel
si levò ad incontrarmi. Spaventoso. Scure onde nutrienti.
E non seppi più.
Quando rinvenni,
l'aria in cui ero scivolato mi tremava attorno
a perdita d'occhio singhiozzando
- non da una qualche grande afflizione, ma disturbato,
da innumerevoli forme alla deriva come me,
ondosi corpi albumosi
ognuno gravato d'un occhio. Poveri spiriti!
Com'è incerta e fiacca la nostra ricerca
lungo la riva grigio-marrone il cui perpetuo sibilo
dolcemente si spezza, e di nuovo si spezza,
su infiniti gusci rotti! Guarda come noi vogliamo
con i nostri proteici occhi rossi, così pochi ne scopriamo
che sono interi - un guscio qua e là
tra così tanti - a scivolare dentro e vuotarsi!
Di nuovo tutto svanito.
Ero solo,
avvicinandomi al cuore del pozzo,
la luce si faceva a intermittenza più brillante.
Un pallido vapore pulsava nell'oscurità incessante.
Vidi, a tratti, era un calderone:
continuo sull'orlo un vapore di forme
a spirale, luccicava e svaniva. Subito scorsi
un anello di esseri enormi, a fissare in alto
con le bocche spalancate - vecchie donne nude.
Il nulla stipato sotto le cosce
e i molli artigli. Confesso
il mio cuore, mentre furtivamente andavo all'impresa,
martellava dalla paura.
E poi levai gli occhi
a quella griglia all'apparenza irraggiungibile
attraverso la quale devo tornare, trasportando il mio premio.
How it was done - that that pot should now
be boiling before you... I remember only snatches.
It must have been with utmost delicacy.
I was a mere playthinut perhaps
you won't believe a word of this.
Yet by the five wounds of Christ
I struggled toward, by the five digits
of this raised hand, by this key
they hold now, glowing, and reach out with
to touch... you shall have...
- what shall we not begin
to have on the
count of
Come era fatto - quel pozzo adesso starà
bollendo davanti a te... Ricordo solo il ghermire.
Deve essere stato con la massima delicatezza.
Ero un mero giocattolo.
Ma forse
non crederai a una parola di ciò che dico.
Eppure per le cinque ferite di Cristo
lottai per proseguire, per le cinque dita
di questa mano alzata, per questa chiave
che stringono ora, ardente, e con cui si allungarono
per toccare... avrai...
- Cosa non cominceremo
ad avere, sul
conto di
ANCESTOR
I was going up to say something,
and stopped. Her profile against the curtains
was old, and dark like a hunting bird's.
It was the way she perched on the high stool,
staring into herself, with one fist
gripping the side of the barrier around her desk
or her head held by something, from inside.
And not caring for anything around her
or anyone there by the shelves.
I caught a faint smell, musky and queer.
I may have some sound - she stopped rocking
and pressed her fist in her lap; when she stood up
and shut down the lid of the desk, and turned the key.
She shoved a small bottle under her aprons
and came toward me, darkening the passageway.
Ancestor... among sweet- and fruit-boxes.
Her black heart...
Was that a sigh?
- brushing by me in the shadows,
with her heaped aprons, through the red hangings
to the scullery, and down to the back room.
ANTENATA
Mi stavo alzando per dire qualcosa,
e mi fermai. Il profilo di lei contro le tende
era vecchio, e scuro come quello d'un uccello in caccia.
Era il modo in cui stava appollaiata sull'alto sgabello,
fissandosi dentro, con un pugno
aggrappato di lato alla barriera attorno al banco
o la testa sostenuta da qualcosa, dall'interno.
E indifferente ad ogni cosa attorno
o a chiunque agli scaffali.
Percepii un lieve odore, muschiato e singolare.
Forse produssi un qualche suono - lei si fermò barcollando
e si premette il pugno in grembo; poi si alzò
e chiuse il coperchio del banco, e girò la chiave.
Ficcò una bottiglietta sotto i grembiuli
e venne verso di me, oscurando il corridoio.
Antenata... tra scatole di dolci e frutta.
Il suo cuore nero...
Fu un singhiozzo?
- sfiorandomi nelle ombre,
con i grembiuli ammucchiati, attraverso le tende rosse
nel retrocucina, e giù nella stanza sul retro.
TEAR
I was sent in to see her.
A fringe of jet drops
chattered at my ear
as I went through the hangings.
I was swallowed in chambery dusk.
My heart shrank
at the smell of disused
organs and sour kidney.
The black aprons I used to
bury my face in
were folded at he foot of the bed
in the last watery light from the window
(Go in and say goodbye to her)
and I was carried off
to unfathomable depths.
I turned to look at her.
She stared at the ceiling
and puffed her cheek, distracted,
propped high in the bed
resting for the next attack.
The covers were gathered close
up her mouth,
that the lines of ill-temper still
marked. Her grey hair
was loosened out like
a young woman's all over
the pillow, mixed with the shadows
criss-crossing her forehead
at her mouth and eyes,
like a web of strands tying down her head
and tangling down toward the shadow
eating away the floor at my feet.
I couldn't stir at first, nor wished to,
for fear she might turn and tempt me
(my own father's mother)
with opened mouth
- with some fierce wheedling whisper -
to hide myself one last time
against her, and bury my
self in her dying mud.
Was I to kiss her? As soon
kiss the damp that crept
in the flowered walls
of this pit.
Yet I had to kiss.
I knelt by the bulk of the death bed
and sank my face in the chill
and smell of her black aprons.
Snuff and musk, the folds against my eyelids,
carried me into a derelict place
smelling of ash: unseen walls and roofs
rustled like breathing.
I found myself disturbing
dead ashes for any trace
of warmth, when far off
in the vaults a single drop
slashed. And I found
what I was looking for
- not heat nor fire,
not any comfort,
but her voice, soft, talking to someone
about my father: "God help him, he cried
big tears over there by the machine
for the poor little thing." Bright
drops on the wooden lid for
my infant sister. My own
wail of child-animal grief
was soon done, with any early guess
at sad dullness and tedious pain
and lives bitter with hard bondage.
How I tasted it now
her heart beating in my mouth!
She drew an uncertain breath
and pushed at the clothes
and shuddered tiredly.
I broke free
and left the room
promising myself
when she was really dead
I would really kiss.
My grandfather half looked up
from the fireplace as I came out,
and shrugged and turned back
with a deaf stare to the heat.
I fidgeted beside him for a minute
and went out to the shop.
It was still bright there
and felt better able to breathe.
Old age can digest
anything: the commotion
at Heaven's gate - the struggle
in store for you all your life.
How long and hard it is
before you get to Heaven,
unless like little Agnes
you vanish with early tears.
LACRIMA
Venni mandato dentro a vederla.
Una frangia di gocce in getto
mi ciarlava all'orecchio
quando passando tra le tende entrai.
Fui inghiottito da un crepuscolo di stanza
Il cuore mi si strinse
all'odore d'organi
non più in uso e rene inacidito.
I grembiuli neri in cui ero solito
affondare la faccia
erano piegati ai piedi del letto
nel resto di luce acquosa alla finestra.
(Entra e dille addio)
e fui portato via
verso impenetrabili abissi.
Mi voltai per guardarla.
Lei fissava il soffitto
e gonfiava le guance, assente,
sollevata sul letto
riposando in vista dell'attacco successivo.
Le coperte erano tirate su
fino alla bocca,
che le linee del suo caratteraccio ancora
marcavano. I suoi capelli grigi
erano sciolti come
quelli d'una giovane sparsi
sul cuscino, mescolandosi alle ombre
che le intersecavano la fronte
sugli occhi e sulla bocca,
come una ragnatela di fili a bloccarle la testa
per aggrovigliarsi con l'ombra in basso
mangiandosi ai miei piedi il pavimento.
Non riuscivo a muovermi all'inizio, neppure lo volevo,
per paura che potesse girarsi e tentarmi
(la madre di mio padre)
con la bocca aperta
- con un qualche fiero sussurro suadente -
a rifugiarmi un'ultima volta
contro di lei, e seppellire me
stesso nel suo fango agonizzante.
Dovevo baciarla? Meglio
baciare l'umidità che strisciava
nelle pareti fiorate
di questo pozzo.
Eppure dovevo baciare.
M'inginocchiai accanto alla massa del letto di morte
e immersi la faccia nel gelo
e nell'odore dei suoi grembiuli neri.
Tabacco e muschio, le pieghe contro le palpebre,
mi trasportarono in un luogo abbandonato
odoroso di cenere: pareti non viste e tetti
fatte frusciare come fiato.
Mi trovai a disturbare
ceneri morte per una qualche traccia
di calore, mentre in lontananza
nelle volte una singola goccia
sferzava. E trovai
ciò che stavo cercando
- non calore né fuoco
né consolazione,
ma la sua voce, dolce, che parlava a qualcuno
di mio padre: "Dio lo aiuti, piangeva
grandi lacrime laggiù accanto alla macchina
per la povera cosina." Luminose
gocce sul coperchio di legno per
mia sorella appena nata. Il mio
dolente lamento di bestiola
finì subito, con ogni precoce congettura
di triste grigiore e tedioso dolore
e vive amaramente in dura schiavitù.
Come ne sento il sapore adesso -
con il suo cuore che mi pulsa in bocca!
Tirò un respiro incerto
e fece pressione sui vestiti
e stancamente fremette.
Mi liberai
e lasciai la stanza
promettendo a me stesso
che quando sarebbe morta davvero
avrei baciato davvero.
Mio nonno levò gli occhi appena
dal camino quando uscii,
e si strinse nelle spalle e si voltò
con uno sguardo vacuo al focolare.
Mi agitai accanto a lui per un minuto
e uscii per raggiungere il negozio.
Là c'era ancora luce
e mi sentivo più capace a respirare.
La vecchiaia può digerire
qualsiasi cosa: la commozione
ai cancelli del Cielo - la lotta
in negozio per te e la tua vita.
Quanto tempo e quanta pena
prima di salire al Cielo,
a meno di svanire con lacrime bambine
come la piccola Agnes.
SURVIVOR
High near he heart f the mountain there is a cavern.
There, under pressure in the darkness,
as the walls protest and give dryly,
sometimes you can hear the minute dust-falls.
But there is no danger.
The cavern is a perfect shell of force;
the torsions that brought this place forth
maintain it. It is spoken of, always,
in terms of mystery - our first home...
that there is a power holding this part of the mountain
subtly separate from the world, in firm hands; that this cave escaped the Deluge;
that it will play some part on the Last Day.
Far back, a lost echoing
single drop:
the musk of glands
and bloody gates and alleys.
Claws sprang open
starred with pain.
SOPRAVVISSUTO
Vicinissimo al cuore della montagna c'è una caverna.
Là, sotto pressione nell'oscurità,
mentre le pareti protestano e seccamente danno,
talvolta puoi sentire frane minuscole di polvere.
Ma non c'è pericolo.
La caverna è un perfetto guscio di energia;
le torsioni che hanno generato questo luogo
lo mantengono. Se ne dice, sempre,
in termini di mistero - la nostra prima casa...
che una forza tiene questa parte di montagna
leggermente separata dal mondo, in mani ferme;
che questa caverna è scampata al Diluvio;
che giocherà un qualche ruolo nel Giorno del Giudizio.
Molto dietro, un perduto echeggiare
singola goccia:
il muschio di ghiandole
e cancelli insanguinati e viali.
Artigli si aprono di scatto
segnati dal dolore.
Curled in self hate. Delicious.
Head heavy. Arm too heavy,
What is it, to suffer:
the dismal rock nourishes.
Draughts creep: shelter in them.
Deep misery: it is a pleasure.
Soil the self.
lie still.
Utter dread
of moving
the lips
to let out
the offence simmering
weakly
as possible
wihin.
Something krept in once.
Was that a dream?
A flame of cold that crept under the back
and under the head huddled close
into the knees and belly.
For what seemed a long year
a thin thread of some kind of sweetness
wailed far below
in the grey valley of the blood.
What is there to remember?
Long ago, abuse and terror...
O fair beginning...
landfall - an entire new world
floating on the ocean like a cloud
with a forest covering and clean empty shores.
We were coming from... Distilled from the sunlight?
or the crest of foam?
From Paradise...
In the southern coast of the East... In terror
- we were all thieves. In search of a land without sin
that might go unpunished, and so prowling
the knewn world - the northern portion, toward the West
(thinking, places answering each other on earth
might answer in nature).
Late afternoon we came in sight
of promontories beautiful beyond description
and saw the crystal sea gather in savage currents
and dash itself against the cliffs.
By twilight everything was destroyed,
the only survivors a shoal of women
spilled onto the shingle, and one man
that soon - even as they lifted themselves up
and looked about them in the dusk -
they silently surrounded.
Paradise!
No serpents.
No lions. No toads. No injurious rats
or dragons or scorpions. No noxious beasts.
Only the she-wolf...
Everyone falling sick, after a time.
Perpetual twilight... with most of the light dissolved
in the soil and rocks and the uneasy waves.
A last outpost into the gloom. Sometimes
an otherwordly music sounded in the wind.
A land of the dead.
Above the landing place
the grass shivered in the thin shale
at the top of the path, waiting, never again disturbed.
There was a great rock in the sea, where we went down
- The Hag: squatting on the water,
her muzzle staring up at nothing.
A final struggle up rocks and heather,
heart and lungs aching,
and thin voices in the valley
faintly calling, and dissolving one
by one in the blood.
I must remember
and be able some time to explain.
Arrotolato nel disprezzo di sé. Delizioso.
Testa pesante. Braccio troppo pesante,
Che cosa è, soffrire:
la tetra roccia nutre.
Spifferi strisciano: in essi è rifugio.
Profonda miseria: è un piacere.
Insudicia l'essere.
sta disteso immobile.
Pura paura
di muovere
le labbra
di lasciar uscire
l'offesa che ribolle
debolmente
per quanto possibile
all'interno.
Qualcosa
Qualcosa una volta strisciò dentro.
Era un sogno?
Una fiamma di freddo che sotto la schiena scivolava
e sotto la testa si rannicchiava
contro le ginocchia e il ventre.
Per quello che sembrò un lungo anno
un filo sottile di una qualche sorte di dolcezza
gemeva molto in basso
nella grigia valle del sangue.
Cosa c'è là da ricordare?
Molto tempo fa, violenza e terrore...
Oh bell'inizio...
approdo - un intero nuovo mondo
ondeggiante sull'oceano come una nuvola
con una foresta che copriva e ripuliva vuote rive.
Venivamo da... Distillato dalla luce del sole?
o dalle creste di spuma?
Dal Paradiso
Nella costa meridionale dell'Est... Terrorizzati
- eravamo tutti ladri. In cerca d'una terra senza peccato
che potesse andare impunita, e così furtivo in cerca di preda
il mondo conosciuto - la porzione settentrionale, verso Ovest
(pensando, luoghi che rispondono l'uno l'altro sulla terra
potrebbero rispondere in natura).
Nel tardo pomeriggio avvistammo
promontori belli oltre ogni dire
e vedemmo il mare di cristallo
raccogliersi in correnti selvagge
e infrangersi contro le rocce.
Al tramonto era tutto distrutto,
unici sopravvissuti una frotta di donne
riversatasi sulla spiaggia ghiaiosa, e un uomo
che presto - proprio mentre si sollevavano
e guardavano attorno nel crepuscolo -
circondarono in silenzio.
Paradiso!
Non serpenti.
Né leoni. Né rospi. Né ratti ingiuriosi
o dragoni o scorpioni. Né bestie dannose.
Solo la lupa...
Tutti si ammalavano. Dopo un po' di tempo.
Crepuscolo perpetuo... la maggior parte della luce dissolta
al suolo terra e rocce e le onde turbate.
Un ultimo avamposto nell'oscurità. Talvolta
una musica ultraterrena risuonava nel vento.
Una terra dei morti.
Al di sopra del punto di approdo
l'erba tremava nel sottile scisto argilloso
in cima al sentiero, in attesa, mai più turbata.
C'era una grande roccia nel mare, dove scendemmo
La Strega: accucciata sull'acqua,
il suo muso era levato al nulla.
Uno sforzo finale per risalire rocce ed erica,
con il cuore e i polmoni che dolevano,
ed esili voci nella valle
a chiamare debolmente, e dissolversi una
dopo l'altra nel sangue.
Devo ricordare
ed essere capace un giorno di spiegare.
There is nothing here for sustenance.
Unbroken sleep were best.
Hair. Claws. Grey.
Nacked. Wretch. Wither.
Non c'è nulla qui per nutrirsi.
La miglior cosa sarebbe il sonno ininterrotto.
Capelli. Artigli. Grigio.
Nudi. Disgraziati. Appassire.
THE ROUTE OF THE TÁIN
Gene sat on a rock, dangling our map.
The others were gone over the next crest,
further astray. We ourselves, irritated,
were beginning to turn down toward the river
back to the car, the way we should have come.
We should have trusted our book -
after they tried a crossing, and this river too
"rose against them" and bore off
a hundred of their charioteers toward the sea
They had to move along the river Colptha
up to its source
there:
where the main branch sharpens away gloomily
to a gash in the hill opposite;
then the Bélat Ailiúin
by that pathway
climbing back and forth out of the valley
over the Ravensdale.
Scattering in irritation... who had set out
so cheerfully to celebrate our book;
cheerfully as we made and remade it
though a waste of hours, content to "enrich the present
honouring the past," each to his own just function...
Wandering off, ill-sorted,
like any beasts of the field,
One snout honking disconsolate,
another burrowing in its pleasures...
When not far above us a red fox
ran at full stretch out of the bracken
and panted across the hillside toward the next ridge.
Where he vanished - a faint savage sharpness
out of the earth -
an inlet of the sea
shone in the distance at the mouth of the valley
beyond Omeath: grey waters crawled with light.
For a heartbeat, an alien certainty,
we exchanged looks. We should have known it, by now:
the process, the whole tedious
enabling ritual! Flux brought to fullness
- saturated - the clouding over - dissatisfaction
spreading slowly like an ache: something
reduced shivering suddenly into meaning
along new boundaries
- through a forest,
by a salt-dark shore,
by a standing stone on a dark plain,
by a ford running blood,
and along this gloomy pass, with someone ahead
calling and waving on the crest, against a heaven
of dismantling cloud - transfixed
by the same figure (stopped, pointing)
on the rampart at Cruachan
where it began...
the morning sunlight pouring on us all
as we scattered over the mounds
disputing over useless old books,
assembled in cheerful speculation
around a phone block, Miosgán Medba,
- Queen Medb's turd...? - and rattled our maps,
joking together in growing illness
or age or fat; before us
the route of the Táin; over men's dust,
toward these hills that seemed to grow
darker as we drove nearer.
IL CORSO DEL TÁIN
Gene sedeva su una roccia, facendo dondolare la nostra mappa.
Gli altri avevano passato il promontorio successivo,
ancor più smarriti. Noi stessi, irritati,
stavamo cominciando a scendere verso il fiume
per tornare all'auto, la via dalla quale saremmo dovuti venire.
Avremmo dovuto fidarci del nostro libro -
dopo che ebbero tentato un attraversamento, e anche questo fiume
"si sollevò contro di loro" e trascinò
un centinaio dei loro auriga verso il mare
Dovevano procedere lungo il fiume Colptha
per risalire alle sue sorgenti
là:
dove il braccio principale si sfina svanendo tristemente
dentro uno squarcio nella collina dalla parte opposta;
poi verso Bélat Ailiúin
presso quel sentiero
che fa avanti e indietro uscendo dalla valle
al di sopra del Ravensdale.
Disperdendoci irritati... chi aveva iniziato
così allegramente a celebrare il nostro libro;
allegramente come lo facemmo e rifacemmo
con dispendio di tempo; felici di "arricchire il presente
onorando il passato", ognuno alla sua giusta funzione...
Divagando, disordinatamente,
come certe bestie del campo,
Un muso a starnazzare sconsolato,
un altro a scavare nei propri piaceri...
Quando un po' più in alto una volpe rossa
uscì tutta tesa nella corsa dal felceto
e percorse ansando il fianco della collina verso il successivo promontorio.
Dove svanì - una lieve sporgenza selvaggia
fuoriusciva dalla terra - un braccio di mare
scintillava in distanza all'imbocco della valle
oltre Omeath: acque grigie brulicanti di luce.
Per il tempo d'un battito, una certezza aliena,
ci scambiammo sguardi. Avremmo dovuto saperlo, ormai:
il processo, l'intero tedioso
rito d'iniziazione! Flusso portato alla pienezza
- saturato - finito l'annuvolamento - insoddisfazione
a diffondersi come un dolore lentamente: qualcosa
ridusse all'improvviso il tremito in senso
lungo nuovi confini
- attraverso una foresta,
presso una riva scura di sale,
presso una roccia situata sopra una piana scura,
presso un guado di sangue vivo,
e lungo questo passo oscuro, con qualcuno davanti
a chiamare e fare cenni sul promontorio, contro il cielo
della nube a smantellare - trafitta
dalla stessa figura (ferma, ad indicare)
sul bastione a Cruachan
dove tutto cominciò...
il sole del mattino si riversava su noi tutti
quando ci sparpagliammo sulle collinette
discutendo di vecchi libri inutili,
riuniti in allegra speculazione
attorno a una rubrica telefonica, Miosgán Medba,
- Regina Medb's turd...? - e con le nostre mappe strapazzate,
scherzando insieme con crescente disagio
o età o grasso; davanti a noi
il corso del Táin; sopra polvere umana,
verso queste colline che sembravano diventare
più scure man mano che ci avvicinavamo.
SACRIFICE
Crowded steps, a sea of white faces
streaked with toil.
The scrutiny is over, in sunlight,
terrible black and white.
There is the mark... In those streaks...
Their hands are on her.
Her friends gather.
The multitudes sigh and bless
and persuade her heavily forward to her tears
in doomed excitement
down the cup of light
and onto her back on the washed bricks
with breast held apart
and midriff fluttering in the sun.
The soul gather unseen, like wisps of hunger,
hovering above the table, not interfering,
as it is done in a shivering flash.
The vivid pale solid of the breast
dissolves in a crimson flood.
The heart flops in its sty.
SACRIFICIO
Passi ammassati, un mare di facce bianche
screziate di fatica.
L'esame accurato è finito, nella luce del sole,
terribile nero e bianco.
C'è il marchio... In queste striature...
Le loro mani sono su di lei.
I suoi amici si radunano.
La moltitudine singhiozza e benedice
e con forza la persuade a continuare
a versar lacrime in dannata eccitazione
nella tazza di luce
e nella sua schiena sui mattoni lavati
coi seni separati
e la vita ondeggiante al sole.
Le anime si raccolgono non viste, come ciocche di fame,
che si librano sul tavolo, senza interferire,
perché è fatto d'una carne tremante.
Il vivido pallore solido del petto
si dissolve in un fiume cremisi.
Il cuore ricade nel suo porcile.
Never mind the hurt. I've never felt
so terribly alive, so ready, so gripped
by love - gloved fingers slippery
next the heart!
Is it very difficult?
The blinding pain - when love goes direct
and wrenches at the heart-strings! But the pangs
quickly pass their maximum, and then
such a fount of tenderness!
Are you stuck?
Let me arch back.
I love how you keep muttering
"You know now..." - and your concern...
but you must finish it.
I lose my mind gladly, thinking:
the heart - in another's clutches!
We are each other's knowledge. It is peace that counts,
and knowledge brings peace, even thrust crackling
into the skull and bursting with tongues of fire.
Peace. Love dying down, as love ascends.
I love your tender triumph, straightening up,
lifting your reddened sleeves. The stain spreads downward
through your great flushed pinions.
You are a real angel.
My heart is in you hands: mind it well.
Non curarti mai della ferita. Non mi sono mai sentito
così terribilmente vivo, così pronto, così avvinto
dall'amore - dita inguantate a scivolare
fino al cuore!
È molto difficile?
L'accecante pena - quando l'amore direttamente va
e strattona le corde del cuore! Ma le fitte
in fretta giungono allo stremo, e poi
una tale fonte di tenerezza!
Sei bloccata?
Lascia che all'indietro io m'inarchi.
Mi piace che continui a brontolare
"Ora lo sai..." - e la tua preoccupazione...
ma devi smettere.
Impazzisco volentieri, pensando:
il mio cuore - nelle grinfie di un'altro!
Noi siamo la reciproca conoscenza. È la pace che conta,
e la conoscenza porta pace, perfino la stoccata
nel cranio e l'esplosione in lingue di fuoco.
Pace. Amore che muore, mentre amore ascende.
Amo il tuo tenero trionfo, che si raddrizza,
sollevando le tue maniche arrossate. La macchia si dilata verso il basso
attraverso le tue piume inebriate.
Sei un vero angelo.
Il mio cuore è nelle tue mani: abbine cura.