FILI D'AQUILONE rivista d'immagini, idee e Poesia |
Numero 3 luglio/settembre 2006 Signore Bestie |
L'UOMO E GLI ANIMALI di Ambra Laurenzi |
Argomento quanto mai vasto e variegato, il mondo degli animali produce in ognuno di noi una reazione diversa e un diverso approccio. Animali domestici, da cortile, esotici, che percepiamo come teneri, pericolosi, necessari, oggetti d'amore o oggetti di studio. Nella storia della fotografia la rappresentazione degli animali ha attraversato tutti i generi fotografici dal reportage alla fotografia naturalistica, con una vasta gamma di collocazioni intermedie. Senza inoltrarci in resoconti storici, vale la pena di ricordare una curiosità relativa agli esperimenti, rivolti a registrare e a fermare il movimento, effettuati da Edward Muybridge nel 1878, che ebbero come soggetto di ripresa la corsa di un cavallo, Occident. Muybridge riuscì a fissare le diverse fasi del galoppo creando non poco sconcerto tra gli stessi scienziati, che scoprirono come in una delle fasi del movimento il cavallo restasse sospeso da terra. I servizi fotografici qui proposti presentano un approccio al mondo animale attraverso due diversi percorsi, l'uno narrativo, l'altro naturalistico, apparentemente distinti, ma convergenti in una sospensione spazio-temporale, dove è possibile scorgere tracce ancestrali. Tra le montagne del Parco Nazionale d'Abruzzo, Marco Gentili ha fotografato gli animali nel loro habitat. Animali nobili e antichi, come li definisce l'autore, a cui è stato restituito un territorio che ne preserva la specie, e dove la presenza dell'uomo è regolata da un puntuale processo di zonizzazione che definisce limiti territoriali e attività consentite. Tra l'uomo contemporaneo e il pastore eritreo c'è in mezzo la rivoluzione industriale: diventato padrone delle macchine, l'uomo ha ritenuto di poter modificare i propri ritmi e i propri spazi ignorando quelli della natura. È indubbio che la tecnologia ha reso un contribuito fondamentale al progresso, e quindi all'uomo, ma qual è diventato il nostro punto di riferimento nell'accelerazione dei ritmi di vita e nel dilagare dei confini del possibile che la civiltà industriale e post-industriale ci impone?
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