FILI D'AQUILONE rivista d'immagini, idee e Poesia |
Numero 3 luglio/settembre 2006 Signore Bestie |
ERITREA Fotografie e testo di Maurizio Frullani |
...L'Angelo disse "Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli alcun male....." Abramo non doveva essere diverso dal pastore eritreo che porta in braccio un agnello.
Una storia che si perde nel tempo, una interdipendenza che aiuta l'uno e gli altri a sopravvivere.
L'alba li sveglia entrambi, il giorno scandisce gli stessi ritmi di vita, uguali da sempre, lenti come l'incedere del dromedario.
Insieme lavorano, gli asini portano le ghirbe dell'acqua, i buoi tirano il vomere di legno. La simbiosi diventa una necessità, un rapporto di rispetto, di amore. |
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La morte dell'animale procrastina quella dell'uomo. Gli eritrei, come tutti gli africani che vivono nei villaggi, lo sanno. |
Il sacrificio che si consuma, antico gesto ancestrale praticato con il taglio della giugulare, è ineluttabile, come tanti aspetti della vita.
Dio disse: ..La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e bestie selvatiche. E così avvenne: Dio fece bestie selvatiche secondo la loro specie, ed il bestiame secondo la loro specie e tutti i rettili del suolo secondo la loro specie. |
(L'uomo e gli animali, narrazione ancestrale, di Ambra Laurenzi)