FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia

Numero 57
gennaio-aprile 2021

Oasi

 

L’EMOZIONE DI UNA NATURA SORPRENDENTE
Oasi di Alviano

testo e foto di Alessio Capoccia
a cura di Ambra Laurenzi




L’Oasi di Alviano è una grande operazione di conservazione della natura. Una delle aree umide più importanti dell’Italia centrale e, giorno dopo giorno, dell’Italia intera.
È il risultato di un’intuizione iniziale da parte del WWF a cui è seguito l’impegno concreto da parte dell’Amministrazione provinciale di Terni e di chi ha la gestione idraulica dell’invaso e della diga.
Compresa tra i comuni di Alviano, Guardea, Montecchio e Civitella d’Agliano, al confine tra Lazio e Umbria, l’Oasi nasce per tutelare un angolo di Tevere a suo tempo modificato e trasformato da parte dell’uomo e, proprio per questo, la sua gestione si basa principalmente sulla riqualificazione e il ripristino ambientale, il monitoraggio, ma anche sulla fruizione del pubblico.
La Riserva è parte del Parco fluviale del Tevere e comprende tutti gli ambienti tipici delle zone umide ad acqua dolce e custodisce ambienti scomparsi da oltre un secolo.
Per questo motivo ha un valore speciale in quanto, protetto dalla caccia e dalla speculazione edilizia, questo scrigno è esempio unico di biodiversità.



Ha una estensione complessiva di circa 900 ettari, suddivisa in una superficie paludosa di circa 500 ettari ed oltre 300 di bosco igrofilo, oltre a prati umidi, marcite e stagni. Grazie alla diversificazione degli ambienti ritroviamo nei vari periodi dell’anno molte specie di uccelli, sia migratorie che stanziali, tra le quali si annoverano: folaga, falco di palude, martin pescatore, svasso e numerose anatre, per un totale di oltre 200 specie diverse. Gli interventi di ingegneria naturalistica, sia quelli macroscopici, sia quelli più piccoli, ha permesso negli anni la salvaguardia e a volte la ricomparsa di numerose specie animali.



L'Oasi di Alviano oltre ad essere una fondamentale zona di sosta durante il passaggio migratorio, è anche un sito di particolare interesse per la nidificazione di numerose specie di uccelli, in particolare ospita una delle più importanti garzaie d’Italia, in cui nidificano: airone guardabuoi, nitticora, airone cenerino, garzetta e sgarza ciuffetto con un totale di oltre 200 nidi.



Tra i mammiferi, abitano l’Oasi, la volpe, il cinghiale, il tasso, l’istrice, il riccio e lo scoiattolo europeo e il raro gatto selvatico. Importante la presenza di numerosi anfibi tra i quali troviamo la rana verde, la rana dalmatina, il tritone punteggiato ed il tritone crestato. Tra i rettili, si annovera la presenza della biscia dal collare, del cervone, del biacco e dell’elusivo orbettino.



L’Oasi è ben attrezzata con capanni per il “birdwatching” e per la fotografia naturalistica, con una torretta e un’aula all’aperto, proprio in mezzo alla palude, per un totale di 12 strutture, compreso un laboratorio didattico per le scuole. Due i sentieri immersi nella natura. Il primo (Sentiero natura principale) lungo 1,5 km ad anello, costeggia in parte la palude, si affaccia su dei prati allagati per poi addentrarsi nel bosco igrofilo ed è accessibile a tutti. Il secondo, “Sentiero Vecchio”, è lungo 3,5 km, si snoda lungo il corso del fiume Tevere all’interno del bosco igrofilo e consente un approccio più selvaggio alla riserva. È possibile unire i due sentieri e percorrere un giro di circa 7 km.

L’Oasi di Alviano è tutto questo e molto altro, ma è innanzi tutto un luogo bellissimo, dove poter trascorrere una giornata serena, un luogo dove immergersi e perdersi nelle bellezze della natura in cui ogni scorcio regala emozioni ed esperienze indimenticabili, rendendosi conto, tra la moltitudine di piante e animali, di quanto il nostro pianeta sia meraviglioso e stupefacente e meriti il nostro impegno per essere tutelato.




alessio.capoccia@libero.it