FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia

Numero 21
gennaio/marzo 2011

Futuro

 

ASCOLTARE
una rubrica per le orecchie

di Federico Platania



Da Chicago a Siracusa per far rivivere un capolavoro


Non sono mai stato un grande fan degli Smashing Pumpkins. Troppo indie i loro primi dischi, troppo inutilmente barocca e iperprodotta la loro ultima fase. Ma al centro della loro discografia c'è un gioiello di rara bellezza. Si intitola Mellon Collie And The Infinite Sadness e la celebre band di Chicago lo fece uscire nel 1995.

E da Chicago spostiamoci in Sicilia. Che c'entra?, direte voi. C'entra, perché per celebrare i quindici anni di quel manifesto rock dello spleen giovanile gli Albanopower, una oscura band di Siracusa, ha deciso di reinterpretare Mellon Collie And The Infinite Sadness. Una cover, insomma. Se non fosse che, in genere, le cover si fanno di singole canzoni mentre qui è stato rifatto, brano per brano, tutto il disco originale per un totale di 24 pezzi. Forse per questo gli Albanopower hanno chiamato a raccolta un bel po' di artisti e gruppi rock, altrettanto misconosciuti, reclutandoli tra i loro amici. Alla fine il leader della band siracusana, Lorenzo Urciullo detto "Colapesce" come il protagonista della famosa leggenda siciliana, è riuscito a mettere insieme una line up di cinquanta elementi ribattezzandola, ovviamente, Albanopumpkins.

A questo punto vi starete chiedendo cosa è venuto fuori. Ebbene, è venuto fuori qualcosa di incredibilmente buono. Certo, alcune cose funzionano di più, altre di meno, ma concluso l'ascolto mi sono ritenuto completamente soddisfatto, soprattutto considerando che ero partito da una totale imparzialità (non avevo mai sentito nominare gli Albanopower prima di venire a conoscenza di questa iniziativa) e - diciamolo - da un briciolo di diffidenza (Mellon Collie è un disco che ho adorato all'epoca della sua uscita).

La produzione generale gioca molto sulle sporcature elettroniche, in particolare in quasi tutti i pezzi rifatti dai soli Albanopower, come la bellissima rilettura di Porcelina Of The Vast Oceans. Da parte mia ho preferito gli approcci più spogli, come quello che gli I Am E. & Kyle hanno applicato a Muzzle o i The Second Grace alla sublime 1979 (due canzoni che erano tra le mie preferite del disco originale e che ero curiosissimo di riascoltare in questo remake). Buona la prova dei Dead Cat In A Bag alle prese con In The Arms Of Sleep; bella la voce di Alberto Arcangeli su We Only Come Out At Night. Peccato solo per Bullet With Butterfly Wings, uno dei pezzi più importanti, che qui, nella versione di Feldmann, ricorda alcuni esperimenti dei francesi Nouvelle Vague ma convince poco.

Ma al di là del giudizio sui singoli pezzi, quello che più conta è che questo remake ideato dagli Albanopower restituisce tutte le miracolose suggestioni sonore dell'autentico Mellon Collie And The Infinite Sadness. Risplende ancora una volta, in ogni brano, quella ineffabile saudade mitteleuropea. Il che è davvero bizzarro se si pensa che l'originale è stato forgiato a Chicago e il suo emulo è fiorito in Sicilia. Ma sappiamo bene che Euterpe la musa elargisce i suoi doni incurante di Ragione la dea.

E, per finire, una buona notizia. Gli Albanopumpkins hanno deciso di distribuire gratuitamente il loro disco. Lo potete scaricare qui. Ascoltatelo, ne vale la pena.


federico.platania@samuelbeckett.it