FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia

Numero 17
gennaio/marzo 2010

Dissonanze

 

IL CINEMA A PAROLE

di Verónica Becerril



FUORI MENÙ
di Nacho García Velilla


Come si vede l’omosessualità dal punto di vista degli stessi interessati?
A questa domanda risponde in maniera molto ironica Nacho Velilla, regista di “Fuori menù” (“Fuera de carta”, Spagna, 2008), film che segna il suo esordio nel mondo del cinema. Questo lungometraggio è un grande esercizio di autoironia, che riesce a frantumare i luoghi comuni, al di là della fine scontata della storia, che comunque non interessa più di tanto poiché qui la cosa più importante sono i dialoghi.
La storia parla di Maxi, uno chef dichiaratamente omosessuale, ossessionato dalla prestigiosa stella Michelin per vorrebbe far assegnare al suo ristorante di lusso, collocato in un quartiere gay di Madrid. La sua ambiziosa carriera si arresta all’improvviso quando arrivano i suoi due figli, Edu e Alba, frutto del suo matrimonio quando avevo provato a essere “normale”. Maxi non conosce i figli, non li ama, non li sente parte di se stesso né della sua vita, però man mano che il film scorre, il rapporto padre figli cresce, inizia a cambiare, anche grazie ai grossi litigi e scene imprevedibili.
La narrazione non si ferma qui, perché in tutto questo caos appare un vicino di casa molto particolare, ex giocatore di calcio argentino e per giunta anche lui gay. L’argomento dell’omosessualità nel mondo “macho” del calcio è un altro stereotipo che il regista spagnolo affronta e mette in luce.

Questa bella storia non sarebbe tale senza i grandissimi attori che danno al film fluidità e personalità, e ne hanno decretato il grande successo in Spagna. Mi riferisco a Javier Cámara, Lola Dueñas e Fernando Tejero, che formano un tris comico unico del panorama cinematografico. Infatti proprio Cámara ha vinto il premio come miglior attore, al Festival del Cinema di Malaga e anche quello dell’Associazione dei cronisti dello spettacolo di New York.
La critica spagnola è stata abbastanza dura con “Fuori menù”, anche se il successo di pubblico ha sostanzialmente smentito l’accusa di essere un film molto televisivo e poco cinematografico. Questo perché il registra viene dal mondo della Tv, dove ha fatto lo sceneggiatore per la serie di “Medico di Famiglia”, alla quale poi si è inspirata l’omonima serie italiana.
Ora, al di là delle critiche dei puristi del cinema, “Fuori menu” è senza dubbio un film divertente e ironico che tratta grandi tematiche e lo fa senza pregiudizi, cosa che non sempre riesce a film prodotti con i grandi investimenti hollywoodiani.


becerril.veronica@gmail.com