FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia

Numero 44
ottobre/dicembre 2016

Varchi & Barriere

 

AI MURI CROLLATI SI CHIUDONO GLI OCCHI

di Laura Accerboni



*

Nel piatto
le pietre
si mangiano
a crudo
le case
hanno un sapore
migliore
se girate lentamente
lo dicono alla famiglia
del piano di sotto
che dentro la calce
vive da giorni.


*

Vogliono mangiare
macerie
metterci i piatti intorno
prendere a buffet le case.
Oggi
si mangia
meglio
pulendo le mani
sul crollo.


*

In vetrina
le pietre più belle
qualche morto accanto
per aumentare l’effetto
e sotto
il piatto
di commemorazione:
“alle case distrutte
che si affittano
vuote”.


*

Nel menù
pietre
hanno un costo
di due euro
più il coperto
a tavola
la gente
usa tovaglie
di terra.


*

Crolla la casa
si mettono
lapidi
e locali
per mangiare
i palazzi
rimasti.
la ricostruzione
avviene
nello stomaco:
più verde per tutti
autobus gratis
per i morti.


*

Mettiamo
a ricovero
i muri
più saldi
a quelli
franati
si chiudono
gli occhi.


*

Alle case
crollate
aggiungiamo
del trucco
ricomponiamo
la pietra
quel tanto
che serve
con un po’
di cerone
l’effetto
è sorprendente.


*

Prendi
una casa crollata
una signora sotto
e la diretta
si accende
che è natale
e ci sono i regali
e le lacrime
appese
e un babbonatale
che porta container.


*

È una scossa
in diretta
su facebook
migliaia
di commenti
la terra
rende meno
violenti
se prendi
una pala
io scavo
lo schermo.


*

Dal televisore
io passo provviste
quello che ho in casa
e qualche coperta
la presentatrice
sorride
contenta
io sono
una persona onesta
i cinquanta pollici
lo attestano.



La silloge è inedita.



laura.accerboni@gmail.com