FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia

Numero 39
luglio/settembre 2015

Svaghi & Feste

 

IL CINEMA A PAROLE

di Verónica Becerril



GATTO NERO, GATTO BIANCO
di Emir Kusturica


Non c’è festa senza musica, e non c’è musica o festa più sentita di quella che riescono a fare i gitani. Dal flamenco spagnolo, originariamente eseguito solo dagli zingari, alla musica di quelli dell’Est, ovvero di coloro che hanno scelto come stile di vita l’essere nomadi, come canta Battiato.
Per questo numero di Fili d’aquilone ho scelto un film che unisce tradizione, festa e musica: Gatto nero, gatto bianco (1998), del regista e musicista serbo-bosniaco Emir Kusturica (1954). Una pellicola travolgente dai toni grotteschi e surreali che, soltanto a guardare le prime immagini, innesca il desiderio di alzarsi e mettersi a ballare, di sorridere agli altri e magari di saltare sul palco, oltrepassare lo schermo e unirsi alla festa organizzata dall’eclettico e bravo Kusturica.



Il film racconta in modo come soltanto il regista serbo-bosniaco sa fare, cioè in modo divertente e incasinato allo stesso tempo, un matrimonio che dovrebbe saldare l’affronto fatto da un contrabbandiere a un altro. Quindi tutto viene organizzato per portare all’altare la sorella di uno di questi contrabbandieri e il figlio dell’altro.
Il futuro sposo, un giovane innamorato di una coetanea, viene a sapere del piano del padre e tenta in tutti i modi di sottrarsi al proprio destino, di non sposare la donna che gli è stata assegnata, che tra l’altro è in attesa del suo principe azzurro, dell’uomo che la renderà felice.

A questa storia s’intreccia quella di un anziano della zona che ha prestato dei soldi ad uno dei contrabbandieri, ingannato con il racconto della morte (non vera) del proprio padre. L’anziano decide di recarsi a visitare la tomba dell’amico morto lo stesso giorno in cui è stato organizzato il matrimonio e ci va accompagnato dal figlio gigante...

Da qui in poi preferisco omettere il resto perché, anche se magari si può intravedere come finirà o si ricorda qualcosa di questo film, è proprio il modo in cui è costruito il famoso The End che merita la sospensione e l’invito al lettore a vedere (o rivedere) assolutamente Gatto nero, gatto bianco, questa pellicola festosa e fitta di personaggi che vinse il Leone d’Argento al Festival del Cinema di Venezia del 1998.


Gatto nero, gatto bianco, di Emir Kusturica
con: Con Bajram Severdzan, Florijian Ajdini, Srdjan Todorovic
Lingua originale: serbo, romaní e bulgaro
Colonna sonora: Brynley Cadman, Dr. Nele Karajlic e Dejan Sparavalo
Produzione: Jugoslavia, Germania e Francia, 1998


becerril.veronica@gmail.com