FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia
Numero 8
ottobre/dicembre 2007

Tracce d'Europa

LOUISE DUPRÉ: LA PIENEZZA DEL DIRE

di Claudine Bertrand e Viviane Ciampi



Louise Dupré appartiene a ciò che è stata chiamata la "modernità quebecchese", un gruppo di poeti attorno alle riviste "La Barre du jour", divenuta nel 1997 "La nouvelle Barre du jour", e "Les herbes rouges". Per questi scrittori, infatti, l'esplorazione di tutte le sfaccettature della lingua e il lavoro formale sono stati determinanti. Per Louise Dupré come per diverse donne scrittrici, la ricerca è andata di pari passo con un'investigazione della soggettività, allo scopo di far emergere all'interno del testo ciò che era stato occultato nell'immaginario femminile: il desiderio, il rapporto con la madre, la relazione amorosa, il legame con il corpo, le diciture legate alla Grande e alla piccola storia.

In questo senso, la scrittura di Louise Dupré entra nella corrente della scrittura dell'intimo che, a partire dagli anni '80, ha tentato di apporre le parole su ciò che sfuggiva alla cultura dominante, vale a dire la parola dissidente, trasgressiva. Il quotidiano, la preoccupazione del piccolo, l'interesse per i minimi dettagli dell'esistenza testimoniano di una visione della realtà all'opposto del nobile, del grandioso. La scrittura di Louise Dupré, infatti, mira a riabilitare ciò che di solito gli occhi non scorgono e che solo la scrittura permette di rimarcare: vuol mettere in luce ciò che rimane in ombra. Si tratta di una scrittura dei sensi che oltre a mostrare, fa sentire, gustare, toccare e che, di conseguenza, tenta di far passare nella lingua una sensualità produttrice di energia e di speranza. Poiché ogni concezione estetica, per Louise Dupré, deve sfociare su una dimensione etica. Trasformando il non detto, o addirittura l'indicibile in inedito, la scrittura apre nuove finestre sulla vita.

Se l'arte non ha la pretesa di cambiare il mondo, deve almeno fare in modo di ripensare il rapporto dell'individuo confrontato alla stessa società e civiltà. Altrimenti rimane lettera morta.




POESIE DI LOUISE DUPRÉ



    *

de mémoire tu refais
le trajet du monde

tu cherches encore le point
aveugle

où se sont divisées
les eaux du ciel
et les eaux de la terre

pour que l'horizon
jamais ne cesse
de manquer à la soif

ce qu'on appelle l'amour
rappelle ce tutoiement
que tu imagines

en effleurant les blessures secrètes
des pierres


    *

ripercorri a memoria
il tragitto del mondo

cerchi ancora il punto
ottenebrato

dove si divisero
le acque del cielo
e le acque della terra

affinché l'orizzonte
mai tralasci
di sottrarsi alla sete

ciò che si chiama l'amore
ricorda questo darsi del tu
che immagini

mentre sfiori le arcane ferite
delle pietre


    *

maintenant le ciel
à vif
et cette hirondelle

qui à elle seule
veut faire le printemps

tu la retiens un instant
dans ta paume
pour mieux la rendre

à la patience des feuillages
où elle cache son nid

sans inquiétude

tu guettes le vert
illisible
troué de chants

tu écris
comme si la mort
n'existait pas


    *

adesso il cielo
arso
e questa rondine

che da sola
intende far primavera

la trattieni un istante
nell'aperta mano
per meglio restituirla

alla pazienza del fogliame
dove cela il suo nido

senza inquietudine

indaghi il verde
illeggibile
crivellato di canti

scrivi
come se la morte
non esistesse


    *

tu veux rester l'éternelle
rêveuse des tiges folles
qui te font ployer

même si tu dois t'écorcher
les doigts
au bon vouloir de la terre

l'aube ne se présente pas
sans le silence qu'il faut

pour venger le sommeil

comme ces éclaircies
qu'on qualifie maladroitement
de miracles

petits miracles
réchauffant une seconde
les paupières gelées

tu es pourtant une femme
de peu d'avenir


    *

vuoi rimanere l'eterna
sognatrice dei folli steli
che ti piegano

anche se devi scorticarti
le dita
al buon volere della terra

l'alba non si presenta
senza il silenzio necessario

per vendicare il sonno

come quelle schiarite
maldestramente chiamate
miracoli

piccoli miracoli
che per un attimo riscaldano
le gelate palpebre

eppure sei una donna
di poco avvenire


    *

là où tu demeures, les jardins
s'entêtent à jouer
leur rôle

ils ne leurrent
que les petites filles attardées
dans leurs songes

le jour la lumière
gonfle ces ruisseaux
bleus

comme un orage

qui te découpent maintenant
les mains

tu cherches comment
camoufler
le présent sous les bagues


    *

laddove dimori, i giardini
testardi nel ruolo
si calano

non ingannano
che le ragazzine smarrite
nei sogni

di giorno la luce
accresce quei ruscelli
azzurri

come un temporale

che ora t'intagliano
le mani

ti chiedi come
nascondere
il presente sotto gli anelli


    *

il suffit de si peu
pour raviver le corps

frémir sous la caresse
d'une voix ou d'une ville
fiévreuse, avancer

plus vite que l'ivresse
d'anciennes colères

gratter le noir encore luisant
à l'ongle
ou écrire

écrire, ce verbe
maigre

qui ramène l'infini
à la hauteur des mains

mais un poème
ne te sauvera jamais
de tous les livres inutiles


    *

basta così poco
per ravvivare il corpo

fremere sotto la carezza
d'una voce o d'una città
febbrile, avanzare

più in fretta dell'ebbrezza
d'ire antiche

rigare il nero ancora abbagliante
sopra l'unghia
dove scrivere

scrivere, questo magro
verbo

che riporta l'infinito
ad altezza delle mani

ma una poesia
mai ti salverà
da tutti i libri inutili


    *

tu reviens à ton prénom
comme à ces lames de couteaux
enfoncés dans ta bouche

tu peux dire : me voici
os et muscles

emmêlés à l'éternelle marée
du sang

os, muscles
et langue rose

semblable à ces langues
qu'on exhibe sur les étagères
des grands marchés

tu existes
dans le regard du gibier


    *

ritorni al tuo cognome
come a quelle lame di coltello
conficcate nella bocca

puoi dire: eccomi
ossa e muscoli

uniti all'eterna marea
del sangue

ossa, muscoli
e lingua rosa

simili a quelle lingue
ostentate sugli scaffali
dei grandi mercati

esisti
nello sguardo della selvaggina


    *

tu prends encore la peine
de te recueillir
devant une barque

échouée dans un vers
à mille lieues des fleuves

carcasse frêle, squelette

qui se laisse bercer
par les voyelles aveugles
de l'automne

c'est sans prix une image
inattendue

quand elle nous arrache à nos pas

sans prix le chemin
au milieu duquel le temps
nous oublie


    *

ti salta ancora in mente
di raccoglierti
davanti a una barca

arenata in un verso
a mille miglia dai fiumi

fragile carcassa, scheletro

che si lascia cullare
dalle cieche vocali
dell'autunno

non ha prezzo un'immagine
inattesa

quando ai nostri passi ci sottrae

senza prezzo il sentiero
in mezzo al quale il tempo
ci dimentica


    *

naître et grandir
puis lentement se dessécher
jusqu'aux moelles

cette vérité qui ronge
même les jardins

on ne sait pas pourquoi
les corolles ouvertes accueillent
si vite la fragilité du poème

mais les fleurs, on le sait
entrent mieux que les femmes

dans l'humiliation
de leur chair

il te faudra bien apprendre
à montrer
sur ton visage

l'appauvrissement des saisons


    *

nascere e crescere
poi lentamente prosciugarsi
fino al midollo

questa verità rode
perfino i giardini

s'ignora perché
le corolle aperte accolgono
così presto la fragilità della poesia

ma i fiori, si sa
entrano meglio delle donne

nell'umiliazione
della loro carne

dovrai certo imparare
a mostrare
sul volto

l'impoverimento delle stagioni


    *

toujours ce sera à recommencer
les gestes lents
du soir

et les ablutions du matin

jusqu'au divin jugement
où se consumera
l'or terni de l'origine

tu ne sauras pas quoi répondre
à la voix qui te demandera

ce que tu as fait de ta douleur

tu lèveras les yeux
avec l'audace de l'amoureuse

en montrant l'énigme
de tes lèvres
rougies à leur propre feu


    *

Saranno sempre da riprendere
i gesti lenti
della sera

e le abluzioni del mattino

fino al divino giudizio
dove si consumerà
l'oro sbiadito dell'origine

non saprai che cosa rispondere
alla voce che ti chiederà

ciò che hai fatto del tuo dolore

alzerai gli occhi
con l'audacia dell'innamorata

ostentando l'enigma
delle tue labbra
avvampate al loro stesso fuoco


    *

elle n'a rien de romantique
la mort

quand elle sort des grands drames
pour venir

jusqu'à nous
comme une idée qui sait
faire son chemin

à travers l'eau
des larmes, un chat noir
un miroir aux sept malheurs

un destin de jeunes premiers

ne sursaute pas
si je nous crois

maintenant trop vieux
pour la scène

simplement accepte
de rester

vivant


    *

nulla ha di romantico
la morte

quando tira fuori grandi drammi
per venire

fino a noi
come un'idea che sa
farsi strada

attraverso l'acqua
delle lacrime, un gatto nero
uno specchio delle sette disgrazie

un destino da protagonisti

non sobbalzare
se credo noi due

troppo vecchi adesso
per il palcoscenico

semplicemente accetta
di restare

vivo


    *

aura-t-elle une fin
cette guerre

en blanc
comme dans un film
de savants fous

vite tu déposes
une lumière sur mes mots

cette année l'automne
se fera attendre

les arbres ne veulent pas
renoncer
au bruissement de leur chevelure

le temps du poème, dis-tu
a aussi sa chimie

et c'est dans son accueil
qu'il faut se réfugier


    *

avrà fine
questa guerra

in bianco
come in un film
di folli scienziati

presto deponi
una luce sulle mie parole

quest'anno l'autunno
si farà attendere

gli alberi non vogliono
rinunziare
al fruscio della loro capigliatura

il tempo della poesia, dici
ha pure la sua chimica

e nel suo abbraccio
bisogna rifugiarsi


    *

l'amour
n'exige pas les mêmes preuves
que les diagnostics

l'amour est un envol
un anneau
égratigné, un doigt qu'on pointe

vers la fidélité
des nuages

pour les nettoyer
de l'affront du soleil

tu continues à m'attendre
dans l'échancrure
de ma blouse

et la vie revient à la vie

je te suis
comme on suit
le bon chemin


    *

l'amore
non esige le stesse prove
delle diagnosi

l'amore è un involarsi
un anello
scrostato, un dito che puntiamo

verso la fedeltà
delle nuvole

per ripulirle
dall'affronto del sole

continui ad aspettarmi
nella scollatura
del camice

e la vita torna alla vita

ti seguo
come si segue
la giusta via


Da Une écharde sous ton ongle, (Montréal, Éditions du Noroît, 2004)


Traduzione dal francese di Viviane Ciampi




Louise Dupré LOUISE DUPRÉ

Nata a Sherbrooke (Québec) nel 1949, vive a Montréal.
Poeta, narratrice, drammaturga e saggista, ha pubblicato una quindicina di titoli con i quali ha ricevuto numerosi riconoscimenti. Otto sono le raccolte di poesie, tra cui citiamo: La peau familière (Éditions du Remue-ménage, 1983), Prix Alfred-Des Rochers; Noir déjà (Éditions du Noroît, 1993), Grand Prix de poésie du Festival international de Trois-Rivières; Tout près (Éditions du Noroît, 1998); Deuxième Grand Prix de poésie de Radio-Canada; Une écharde sous ton ongle (Éditions du Noroît, 2004).
Louise Dupré ha pubblicato i romanzi: La memoria (XYZ Éditeur, 1996), Prix Ringuet de l'Académie des lettres du Québec e il Prix de la Société des Écrivains canadiens; La Voie lactée (XYZ Éditeur, 2001); Tout comme elle (Québec Amérique, 2006), testo scritto per il teatro e rappresentato a Montréal, Québec e Ottawa, con regia di Brigitte Haentjens, Prix de L'Association québécoise des critiques de théâtre.
Ha collaborato con numerosi artisti di diverse discipline (arti visive, cinema, canzone) e i suoi testi appaiono in molte antologie nel Québec e altrove. È docente al Département d'Études littéraires de l'Université du Québec a Montréal ed è segretaria generale della Académie des lettres du Québec.


claudine5000@hotmail.com
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